
































Italia 2023. Quasi a metà del percorso tra Torino e Milano, dov’era il “triangolo industriale”, qualunque cosa questa denominazione possa significare, si trova una tavola piatta. Al centro di questa le torri di una centrale elettrica spenta, visibili da ogni angolo, come una sorta di inquietante panopticon. Intorno, impianti industriali disfatti, resti del sudore contadino, della “grandeur” sabauda, l’onnipresente chiesa millenaria e le strutture della nuova economia che fa muovere le merci. Il paradigma e la testimonianza di una Italia incapace di fare conti con il passato, accumulatrice seriale di testimonianze, storie, documenti e manufatti. Il quadro di un paesaggio trasformato dall’uomo nel cambiamento dei rapporti economici e produttivi. Trasformazione che, a sua volta, modifica l’uomo, una figura quasi assente, rarefatta, in un difficile equilibrio tra strutture superate ed un presente che la sovrasta.